Permettetemi un excursus - ultimamente ne faccio vari, non me ne vogliate -, per ringraziare Blancks a nome mio e di Croco per aver saputo sopportare la nostra miserrima cultura informatica e averci guidati gentilissimamente, con tanto di istruzioni passo passo, verso la vittoria: habemus tabellam lateralem!
Gli Dei lo abbiano in gloria.
E proprio a proposito di Dei, eccoci all'argomento del giorno: il gioco religioso nelle land fantasy.
Mi focalizzo sulle realtà fantasy perchè sono le uniche nelle quali le divinità intercedono spesso e volentieri nelle vite dei comuni mortali, palesandosi, incapricciandosi e aiutando il tizio di turno.
Come qualcuno ha brillantemente detto "partono sempre da un cattivone, un buono e una strappona neutrale che elogia l'equilibrio". Poi possono esserci divinità accessorie che si focalizzano in ambiti specifici: un must è il dio della morte, ho visto qualche divinità marina e così via verso i particolarismi delle land.
Appurato che ce ne stanno tanti e che - anche solo attraverso i mistici - intervengono spesso nella vita dei pg, posso con assoluta chiarezza dichiarare che a meno che tu non viva nella grotta più sperduta della più impervia catena montuosa (e non è neanche detto) non puoi dichiararti ateo.
E' proprio un errore di interpretazione, a meno che tu non ti giochi un pg che è fuori dalle cose del mondo come un balcone.
Le land fantasy sono quasi tutte high magic e questo vuol dire che quando ci sono gilde mistiche in azione (ma per un pg profano che non sa differenza tra magico e mistico anche un semplice incantesimo potrebbe essere manifestazione divina) non c'è scampo: la divinità la vedi e la tocchi.
Stesso discorso che per l'ateismo, quindi, vale per l'agnosticismo. Non puoi dire di non sapere o di non voler sapere: se il dio delle pizzette ha tirato su come lazzaro tuo cugino Gervaso che era morto di dissenteria sotto i tuoi occhi, c'è poco da fare.
Appurato che le divinità ci sono e che tutti devono accettarne l'esistenza, passiamo al secondo punto di questa raffinatissima analisi.
Puoi anche essere Concetta, la devota accolita della dea Clarabella, portatrice di amore e gioia, ma questo non vuol dire che tu - essendo devota a quella - non creda negli altri. Ci sarà sempre - e dico sempre - il malefico Romualdo, signore del vomito e della paura, che impazza nei cieli del mitico pantheon e che non puoi ignorare.
L'esempio che mi sovviene è sempre quello dell'antica grecia. C'erano un sacco di divinità ed ognuno poteva prediligerne una in particolare. Faccio il guerriero? Credo che mi consacrerò ad Ares. Ma questo non vuol dire che sputo sopra Atena, Zeus o quel puttanone di Afrodite.
Per quale motivo, insomma, l'impostazione non è mai reverente verso il "dio della fazione avversa"?
Ma Drilla - mi direte -, è ovvio! Ognuno pensa che le manifestazioni divine siano quelle del proprio dio e pensa che gli altri le interpretino in modo sbagliato.
Mi sono svegliato con la mutanda sgommata.
1) Ma certo! Clarabella voleva avvisarmi che mi verrà la diarrea e non posso andare a quel concilio ufficiale o avrei fatto una pessima figura.
2) Assolutamente ovvio: Romualdo mi ha punito perchè ieri non gli ho sacrificato un capretto.
3) La magnifica e unica Rosmunda, signora dell'equità, voleva ricordarmi di cambiarmi l'intimo.
Ebbene, miei piccoli e croccanti tuffatori, sono fiera del vostro ragionamento, ma tengo a precisare che a volte le divinità si palesano con un'identità ben precisa: non c'è quindi l'ambiguità del fenomeno che può lasciarmi un margine di interpretazione, come nel caso sopra citato. Spesso, infatti, la suddetta sgommata porta la firma del dio che l'ha manifestata e quindi il credente del culto opposto non può rifiutarsi quantomeno di accettare l'esistenza di questo.
Accettare e non venerare, mi sta benissimo. Mettiamo caso che le due divinità siano in guerra tra loro, le schiere dei seguaci si combattono come è ovvio,
Ma sono comunque dell'idea che vivendo in una realtà in cui tutte le divinità sono presenti e palesi, un povero cristo non ha motivo di insultare deliberatamente o odiare un essere sovrannaturale che potrebbe schiacciarlo con una puzzetta se solo gli girasse.
Ed infatti, se proprio vogliamo filosofeggiare, l'intercessione degli Dei è un terreno molto scivoloso per qualsiasi magister fati rispettabile.
Devono insomma stare attenti a farne una figura presente e attiva ma equamente bilanciata con il ruolo che ricopre.
Morale della favola? Se io facessi il magister fati in una land con un pantheon consolidato avrei una paura fottuta.
E voi cosa ne pensate? Avete mai affrontato il mistico? In quali land? Giocate la religione? Credete in Cristo salvatore?
Potrei rimuginare ancora con voi delle mie teorie interventiste, anche sulla base di filosofie seicentesche veramente calzanti, ma poi Croco mi tira una sediata in testa perchè ho come il sentore che tra i due la più nerd sono io.
Visto che comunque adoro le pippe mentali, vi prometto un post dedicato alle resurgo in cui ci saranno altrettante pippe mentali.
Andate in pace.
Il gioco delle divinità è il male.
RispondiEliminaIn ogni caso sono d'accordo sul fatto che quando il fato gioca delle vere e proprie emanazioni o/e presenze delle divinità in modo piuttosto palese (del tipo che ti appare l'occhio infuocato di Sauron mentre ti masturbi), diventa incoerente giocarsi l'ateo. O meglio l'agnostico.
TUTTAVIA, non è per forza vero che non si possa dire "ne esiste solo una" anche difronte ad un pantheon di dieci e passa "strapponi" divini.
Basta dire:"Ennò, quello è sempre Satana sottoforma di barbone con i Sandali." E la frittata viene girata con parecchia facilità.
La cosa peggiore è che generalmente qualsiasi fato abbia il potere ed il permesso di giocarsi simili eventi, raramente, come diceva lo zio Ben, nè considera le responsabilità.
Perciò spesso e volentieri si passa dalle grandi speranze nel coronare il sogno del proprio player mistico dell'incontrare la propria divinità alla banale noia del non poterci comunque interagire perchè è "superiore".
Per quanto mi riguarda, sia nella vita che nel PBC, le divinità, esistenti o supposte, sono noiose. E tutto ciò che ne deriva è altrettanto noioso e spesso banale.
Voi due Zannuti tizi, sapete bene cosa ne penso visto che siete a parte dei miei futuri progetti.
D.,
Lo storto della famiglia.
Le divinità intese come pantheon (visto che nel 90% dei fantasy non c'è mai una divinità sola) all'inizio possono servire a dare a quei giocatori neofiti l'idea di "epico" perchè c'è il classico dio buono carino e coccoloso, quello cattivo brutto e incazzato, quello neutrale che si gratta per tutto il tempo...e il giocatore pensa "oh cazzo guerra di religione, guerre tra dei, crociate e cose simili".
RispondiEliminaIl problema è che a volte le divinità sono il punto di partenza delle gilde o corporazioni come vogliamo chiamarle.
Quindi tutte le gilde malvagie saranno sadiche, incazzose, puzzolenti e devote a sta divinità del cippo, quelle neutrali avranno nel "grattamento di testicoli" il loro sport preferito (cosa non molto lontana dalla realtà dei pbc) e quelle buone passeranno il tempo a coccolarsi, bere il thè e ridere spensierati con i poveri cavalieri (perchè nei buoni c'è sempre una gilda di cavalieri xD) che usano la loro spada come soprammobile non trovandone utilizzo migliore.
Ciò porta a ridurre il gioco di interazione tra le parti a lungo andare, proponendo un unico modo di agire o comunque a troncando possibili altri sviluppi, se poi i fati fanno pure scendere in terra le divinità a dare il classico "calcio in culo" per risolvere situazioni spinose, si è alla frutta...o si vuole sperimentare il delirio di onnipotenza xD
Ho sempre odiato il "deus ex machina", quindi no, vi prego, non spezzate lance per quei fati assurdi che fanno intervenire le divinità ogni 3x2! ):
RispondiEliminaOgnuno di noi avrà la sua idea di come dovrebbe essere un dio, certo, ma secondo me si pecca davvero di antropocentrismo ritenendo che le divinità siano così "mortali" da intervenire nelle vicende quotidiane se qualcuno, faccio per dire, le bestemmia.
Btw, credo che il gdr senza divinità - intese come fondamento per gilde/culture/fazioni - siano quasi indispensabili, se vuoi aprire una land fantasy. Basta che poi non le fai diventare il png onnipresente che fa andare le cose come vuole la gestione, o è la fine del gioco.